Diocesi
Verso il concorso per gli insegnanti di Religione
L'incontro con il prof. Incampo
Il giorno del Concorso straordinario per gli insegnanti di religione cattolica (IdRC) si sta avvicinando. Dopo vent’anni dal primo Concorso (febbraio 2004) è stata pubblicata prima dell’estate la procedura concorsuale riservata agli insegnanti di religione cattolica nella scuola dell’infanzia, nella scuola primaria e nella scuola di primo e secondo grado con D.D.G. 1327 e D.D.G. 1328 del 29.05.2024.
L’Ufficio Scuola della Diocesi di Livorno, diretto dalla Professoressa Francesca Nacci ha organizzato in vista di questo appuntamento un incontro formativo con Nicola Incampo, docente di Legislazione scolastica, Teoria della Scuola, Didattica Generale e Didattica IRC presso l’ITB e l’ISSR di Potenza e competente della Consulta Nazionale della Pastorale Scolastica, esperto del Servizio Irc della CEI e scrittore di numerosi saggi.
L’incontro è stato introdotto dal prof. Fulvio Corrieri, segretario provinciale dello Snals. Il prof. Incampo ha tenuto sottolineare, nella sua relazione, che la battaglia intrapresa presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM ex MIUR) dagli esperti della CEI è stata quella di ottenere l’immissione in ruolo per titoli e servizi tramite Concorso senza voto minimo, vale a dire, senza essere respinti per dare così la possibilità a chi ha più anni di servizio di diventare di ruolo.
«I “pensatori” avevano come obiettivo quello di dimostrare che l’idoneità non è abilitazione così gli IdRC sarebbero stati declassati a supplenti annuali. […] Gli IdRC pur non essendo di ruolo vengono pagati da insegnanti abilitati. […] Chi ha la ricostruzione di carriera pur non essendo di ruolo andrà in pensione come se fosse di ruolo. […] Occorre tenere conto che si avvale dell’ora di religione cattolica, ritenuta la cenerentola delle discipline, è circa il 90% degli studenti e questo merito va anche agli IdRC.»
«Il 70% degli aventi diritto farà il Concorso straordinario. Tutti gli insegnanti che hanno maturato i diritti della ricostruzione di carriera e non diventano di ruolo, non perderanno niente. Ci sarà un elenco di persone, fino a quando questo elenco non verrà esaurito, non si farà un nuovo Concorso. Chi fa il Concorso adesso diventerà di ruolo oppure andrà in pensione come quelli di ruolo. […] L’idoneità all’insegnamento della religione cattolica non equivale alla laurea magistrale in Scienze religiose. Il titolo di studio vale fino alla fine, invece, l’idoneità oggi c’è ma domani potrebbe non esserci. L’idoneità la conferisce l’Ordinario diocesano: è un legame di fiducia che si stabilisce fra il Vescovo e l’insegnante, pertanto, non è una semplice abilitazione all’insegnamento. L’idoneità, inoltre, viene data per ordine di scuola dove fino a quel momento l’insegnante ha prestato il servizio.»
«Gli insegnanti che concorreranno presenteranno un’unità di apprendimento di religione, i contenuti non saranno verificati. La Commissione esaminatrice verificherà l’aspetto metodologico didattico non i contenuti. […] I titoli validi per il Concorso sono: l’Istituto di Scienze religiose, l’Istituto Superiore di Scienze religiose, il Baccalaureato in teologia, la Licenza e il Dottorato. […] Un obiettivo importante di questo Concorso straordinario è quello della tabella, del valore dei titoli, cioè di favorire chi ha più anni di servizio. Ogni anno di servizio vale quattro punti, pertanto, più anni di servizio un insegnante ha svolto avrà più punteggio. I titoli in scienze religiose e teologici in possesso dei concorrenti avranno, in base a una scala gerarchica (il Dottorato, la Licenza e la Laurea), fino ad un massimo di cinquanta punti. […] La prova di lingua inglese avrà un valore massimo di dieci punti.»
Il prof. Incampo ha invitato gli insegnanti di religione cattolica di partecipare e affrontare il Concorso straordinario in maniera serena, non c’è un rischio di essere respinti e se arriveranno ultimi avranno la pensione come quelli di ruolo perché verrà sempre riconosciuto loro il diritto della ricongiunzione di carriera.